






Andare a teatro è come partire per un viaggio verso qualcosa che non conosciamo. E proprio come nei viaggi ci portiamo sempre dietro un bagaglio. Valigia, zaino o trolley che sia, nella maggior parte dei casi lo sbagliamo: troppo freddo, troppo caldo, insomma un gran peso.
A teatro accade un po’ la stessa cosa. Abbiamo in testa la nostra idea, i nostri ricordi, informazioni e aspettative. Nel buio della platea possiamo decidere di aprire il nostro bagaglio e misurare lo spettacolo sulla base della corrispondenza a quello che ci aspettavamo, oppure tenerlo chiuso, accogliere tutto quello che viene dal palcoscenico sospettando che il nostro bagaglio sia inadeguato.
E così, col peso di questo zaino in spalla, ci perdiamo lo spettacolo o ci affatichiamo inutilmente. Peggio ancora, decidiamo di non partire più.
La scuola dello spettatore senza bagaglio invita ad aprire i propri bagagli prima di andare a teatro. A non aver paura che siano troppo rispondenti né che siano inadeguati, insomma a disfarli per poi rimetterli a posto. Un’azione creativa e collettiva per andare a teatro liberi e informati.
Cosa faremo?
- 5 incontri in orario serale: 2 a novembre (a partire dal martedì 10) 1 a dicembre e 1 a gennaio
- guarderemo video di spettacoli e contributi artistici che hanno cambiato il teatro contemporaneo
- parleremo della storia del teatro contemporaneo
- procederemo a una condivisione critica delle esperienze di visione
Come si partecipa?
Con una iscrizione del costo di 30 euro. L’iscrizione comprende 3 ingressi agli spettacoli programmati nel progetto Il peso della farfalla che si terrà tra novembre e dicembre.
Chi conduce gli incontri?
Clarissa Veronico, operatrice e curatrice di progetti teatrali, docente di organizzazione teatrale, responsabile dell’associazione Punti Cospicui, spettatrice.






