Uscendo da una sala cinematografica dopo la visione di un film tratto da un romanzo é praticamente certo che, a un certo punto, uno degli amici con cui si è condivisa la visione porrà la domanda “ma, secondo voi, è meglio il film o il libro?”. Da quando è nato, il cinema si è sempre confrontato con la letteratura utilizzando i mezzi che gli sono propri per rendere “reale” quello che si trova dentro le pagine di un libro e mettendo in luce, a volte, punti di vista davvero originali e significativi. Arancia meccanica di Kubrick, I duellanti di Scott sono tra i film che più amo e che hanno contribuito a formare il mio senso estetico. Eppure continuo a pensare che i film diano lettura parziale, un’interpretazione personale (come è ovvio che sia) alle storie che trovo nei libri. Leggendo ho la possibilità di immaginare i luoghi e riconoscere i personaggi facendoli aderire alla mia storia e alle mie esperienze. Il cinema, per quanto bello, non mi offre la stessa libertà. Le pecore elettriche saranno sempre più interessanti di blade runner. Per me il libro è sempre meglio del film. Tranne alcuni libri che “era meglio l’albero”.

Il bacio della donna ragno. sur 16,50
Shaft, sur 15
vicini di casa, sur 17,50
requiem per un sogno, sur 18
il maratoneta, marcos y marcos 18
la ribellione dell’amistad, Feltrinelli 20