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Take a walk in the wild side
mercoledì, Lug 22

»Oggi, Kensington è solcato da due arterie principali: Front Street, che porta a nord lungo il confine orientale della città, e Kensington Avenue, in genere chiamata “l’Avenue” (appellativo che può essere amichevole ma anche sprezzante, a seconda di chi lo pronuncia), che inzia dalla Front e poi vira verso nordest. La ferrovia sopraelevata di Market – Frankford, detta anche “l’ El” (in una città chiamata “Philly” non è possibile avere delle infrastrutture senza soprannome), passa proprio sopra Front Street e Kensington Avenue, il che significa che per la maggior parte del giorno queste due strade sono in ombra. La ferrovia è sorretta da enormi pilastri d’acciaio, zampe azzurre poste ogni dieci metri, che le danno l’aspetto di un millepiedi gigantesco e minaccioso sospeso sul quartiere. Quasi tutte le transazioni (droga e sesso) che si svolgono a Kensington iniziano su una di queste due strade e finiscono in una delle case o dei lotti abbandonati che affollano i vicoli e le strade secondarie del quartiere. Le attività principali che si aprono sulle due arterie principali sono saloni di manicure, take-away, negozi di cellulari, di elettrodomestici, ferramenta, negozi tutto-a-un.dollaro, banchi dei pegni, mense per i poveri, uffici di associazioni benefiche e bar. Circa un terzo delle vetrine è sbarrato«

Vuoi farti un giro a Kensington? Gli edifici abbandonati non ti spaventano? E le prostitute, i tossici,, gli spacciatori? Stiamo parlando di uno dei quartieri più pericolosi di Philadelfia con tassi di criminalità altissimi e, naturalmente, una squadra di polizia per lo più corrotta, o quanto meno così disillusa da fregarsene. Un tempo era il quartiere della classe operaia della città, ma si sa, le fabbriche americane hanno chiuso in America e sono andate a produrre altrove, dove i salari sono più bassi, le case dove vivevano gli operai si sono svuotate, e lo spazio è stato preso da uno dei più grandi business usa: lo spaccio di droga. Oggi Kensington è, infatti, una delle più grandi piazze di spaccio d’America.

Qui sono cresciute due sorelle, Mickey e Kacey Fitzpatrick. Rimaste presto orfane, perdendo la madre proprio overdose, sono state cresciute dalla nonna, Gee, che si è arrabattata tra mile lavori per garantire loro il minimo necessario a sopravvivere. Bisogni elementari soddisfatti ma poco amore. E così le ragazze sono cresciute stringendo un fortissimo legame di sorellanza. Tutto bene fino al liceo, quando Kacey ha iniziato a farsi e le cose sono cambiate radicalmente: le due sorelle si separano, iniziano a fare vite diverse e incompatibili: Mickey diventa un’ufficiale di polizia nel quartiere e Kacey, di fatto, sparisce, nonostante tutti i tentativi della sorella di tenerla d’occhio.

Ora a Kensington c’è un serial killer che prende di mira giovani donne. Mickey si dispera, ha paura che la sorella possa essere una delle prossime vittime. Fa di tutto per trovarla, batte tutte le strade, chiede in giro a chiunque, nei diner, parlando con tossici, prostitute, spacciatori. Indaga nel presente ma anche nei suoi ricordi, nella sua famiglia, tra i suoi parenti, E indagando non solo scopre la trama del marcio a Kensington, l’indifferenza della polizia per delle giovani tossiche, la corruzione, gli abusi sui più deboli. Mickey scopre anche i suoi errori e le sue debolezze.

Ne viene fuori un personaggio davvero incredibile, sviluppato in modo perfetto, in tutta la complessità che ci caratterizza in quanto esseri umani, Ma ad essere quasi perfetto è tutto I cieli di Philadelphia, che è un poliziesco, un noir, ma anche un viaggio dentro la psiche e la società.

Liz Moore, I cieli di Philadelphia, NN Editore, 18 euro

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