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Tempo variabile
lunedì, Giu 22

Nella vecchia Zaum Sembrava una felicità di Jenny Offill è stato uno dei libri più amati. Ne nacque anche una collaborazione con Vale O No Strippoli e Gianna Crea, allora brand di moda indipendente Mr. Vertigo, che crearono una linea di borse dedicate: “Sembrava una borsa invece era un diario” – esperimento sartorialetterario, contenitore” di Vita, Caos e Parole.

Qualche tempo dopo, NN Editore, portò in Italia anche il primo libro della Offill, Le cose che restano, un gran bel libro ma che mancava della perfezione frammentaria di Sembrava una felicità.

Che cosa lo rendeva così perfetto?
Innanzitutto la scrittura, quel procedere per frammenti, come uno scorrere di diapositive, ogni diapositiva un vissuto (proprio nel senso filosofico dell’Erlebnis).
Poi l’apparente racconto del nulla, della banalità di una vita che, nel suo essere banale, non era solo quella della protagonista, ma di sicuro anche la mia, la tua, la nostra.
E – infine e forse soprattutto – la sua capacità di raccontare come ogni vita è un insieme impossibile di aspirazioni, mediazione tragica tra quello che desideriamo ci accada e quello che accettiamo per continuare a vivere.
La ha questa capacità pazzesca di raccontarlo meglio di chiunque altro e con una spietatezza che non fa sconti: «Non si legge Jenny Offill per ricavarne una qualche forma di rassicurazione, ma per ricordarci da cosa ci stiamo nascondendo: i suoi romanzi assomigliano a casse di risonanza per tutte le paure che vorremmo dimenticare» [prendo a prestito le parole della recensione di Sara Marzullo su Bazaar]

Dopo l’iniziale disorientamento era difficile uscire dalle pagine di Sembrava una felicità, io ci rimasi intrappolato per un bel po’ ed ebbi difficoltà a leggere altro.

Ora tutto questo ritorna nel nuovo romanzo della Offill, Tempo variabile, di nuovo, frammenti, di nuovo vissuti, di nuovo un’apparente normalità dalla quale è impossibile sottrarsi e in più la capacità di raccontate l’inquietudine del momento che stiamo vivendo, il nostro tentativo continuo e quotidiano di trovare la quadra equilibrio tra quello che vorremmo e un mondo che sembra sempre più fragile.

La vita raccontata in Tempo variabile ci riguarda, in queste pagine tutto parla di noi e delle nostre piccole vite.

Insomma: un libro meraviglioso, io ve lo straconsiglio, non fatevelo sfuggire!

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