Vinokrazia. Estetica del gusto e dell’impostura

Chi è il vinokrate? Qualcuno che si occupa di vino e non solo. Una figura polivoca che trae dalle innumerevoli possibilità del vino la forza per indagare il mondo, per sventare le illusioni, per svolgere un ‘discorso veritativo’ impostato sulla continua ricerca. Un’indagine sul gusto e sulle regole del consumo, sulla pratica del vino come abitudine quotidiana e allenamento metodico all’impossibile presa sulla verità. Vinokrazia Estetica del gusto e dell’impostura è un’indagine sulla portata flessibile e strumentale del gusto in riferimento al vino e al primato della cultura enologica. Tutto ciò che non cambia, che non è moda, è verità.
Piaceri e socialità raccontano il volto pubblico del vino, la sua vanità come avventura della forma che si propaga. Per derubare la sete o essere deposto come concetto, il vino assorbe il portato veritativo che una sola estetica del gusto non riesce a riassumere. Se con il vino è la questione della verità a farsi minacciosa, è dovere del vinokrate svelare l’inganno di tanti sogni andati in frantumi. In questa pratica sorta per inganno e astuzia, chi pratica la Vinokrazia nella forma estetica del gusto e dell’impostura è chiamato a sostenern la necessità, a soffermarsi sull’ironia perversa della sua mercificazione, su quella complicità ammaliante della favola che incalza il bevitore con una forma di fascinazione irresistibile. Ma solo un assioma resterà saldamente issato sull’altare delle sue convinzioni.

Che il vino è verità.